Tratto dal Primo Libro de "La Seconda Era Degli Eroi" Capitolo Primo, II Scritto da Aerwith Eren Laroul, Primo Scriba della Fortezza del Tuono Al servizio del Sacro Ordine dei Cavalieri del Tuono Nel Giorno dei Martelli, 24° giorno del Mese Del Caldo, Anno 260 Ad Alma Condita Che la dolce mano della Dama dai Capelli d'Argento guidi la mia umile penna di cronista afinche' possa scrivere in Verita' gli avvenimenti che mi accingo a raccontare. Era una fredda sera d'inverno nella Fortezza del Tuono, tutto sembrava tranquillo e il primo cambio della guardia stava avvenendo senza intoppi, quando all'improvviso il rumore sordo degli zoccoli di un cavallo risecheggio' per sulle mura di granito del cortile esterno. "Abbassate il ponte!" La voce tonante del cavaliere risuonò piu' alta del rumore e il ponte, come in risposta all'ordine, si abbasso' lentamente lasciando che il cavaliere uscisse al galoppo diretto verso i sobborghi di Alma. Fu cosi' che Lord Tristan, ultimo Maestro del glorioso e antico Ordine del Tuono lascio' la fortezza quella sera, lasciando le guardie allibite e confuse, quasi come se non avesse piu' dovuto tornare; io solo capii, dopo aver trovato ,aperto su un tavolo della grande biblioteca, un antico libro di leggende: su quelle pagine campeggiava il disegno a china di un arma leggendaria, la Dragonlance! Dopo aver lasciato la fortezza, Lord Tristan entro' ad alma salutando con un cenno le giovani sentinelle che alle mura si inchinavano con rispetto al suo passaggio e si diresse immediatamente verso la Taberna Viator, dove sapeva che avrebbe incontrato i suoi compagni di viaggio. Dopo aver lasciato un paio di monete allo stalliere che si sarebbe preso cura del suo stallone il cavaliere entro' con passo sicuro e deciso nella Taverna, sollevando qualche esclamazione stupita da parte di un paio di clienti ubriachi. Subito si avvicino' ad una tavolata vicino al fuoco, dove alcuni avventurieri stavano discutendo animatamente, tra essi spiccava la figura di Lord Fawdtrath, dei cavalieri della Luce, Sir Dreweryn, suo valido compagno, Steve delle Lame di Alma e altri di cui ora non ricordo, ma tutti erano sicuramente veterani di mille e mile battaglie, grandi nel coraggio e nell'onore. Cosa si siano detti non mi e' dato saperlo, ma i fatti raccontano che poco dopo partirono a cavallo per l'antica citta' fortificata di Vingaard, dove ha sede il glorioso ordine dei Cavalieri della Rosa. Nella città fortezza' vagarono alla ricerca di informazioni sulla sacra lancia dei Draghi, poi, finalmente, il Sommo Chierico diede loro udienza; Riconosciuto il nobile Maestro del Tuono e i suoi compagni, egli spiego' loro che secondo la Leggenda la lancia si trovava nella Tomba di Sturm, un antico e glorioso cavaliere che da solo si erse a ultimo baluardo delle mura di Vingaard e respinse l'assalto dei draghi del Male dando la propria vita. Il Sommo Chierico condusse poi i compagni all'altare della Spada, dov'era custodita l'antica lama con cui egli stesso aveva sconfitto il perfido Amon, principe dei Demoni. Purtroppo la chiave dell'indistruttibile teca, che era in possesso di un nobile cavaliere era andata perduta nell'antro del terribile Drago d'Acciaio, e consiglio' di ritrovarla, per dimostrare ai custodi delle chiavi della Tomba il valore di chi volevva entrarvi. I compagni, cosi' cavalcarono verso la caverna mortale, dove il Drago aveva dimora, entrarono senza timore nei cuori, guidati da coraggio, ardore e determinazione. La bestia era imponente e terribile, scaglie d'acciaio, unghie come spade, denti come lance, Acido corrosivo che colava dalle fauci spalancate; tutto presagiva morte, ma i cuori impavidi ressero e combatterono l'epica battaglia, nulla pote' l'antico flagello perche' le spade dei valorosi furono piu' forti di lui. Recuperata l'antica chiave di cristallo dalla tana del mostro, gli eroi tornarono a Vingaard e aprorono la teca, Lord Tristan impugno' la sacra spada della Rosa, fiero di poter portare una simile arma. Quando Laurana, il nobile Generale dorato, la principessa elfica che aveva guidato i cavalieri nalla battaglia in cui il nobile Sir Sturm perse la sua giovane vita, vide la sacra lama finalmente liberata, concesse di buon grado al cavaliere l'uso del Sigillo della Rosa e con un inchino lo condusse insieme ai compagni alla lunga scalinata che portava alla porta d'acciaio delle sacre catacombe. Purtroppo ne' forza ne' magia, e nemmeno mani agili e capaci riuscirono a forzare l'antica serratura, e nessuno in tutta Vingaard riusciva a trovare l'antica chiave che avrebbe sciolto con un giro la ruggine degli anni. Dopo molto cercare, lo spirito degli eroi si stava affievolendo e la stanchezza prese il sopravvento; mogi e abbattuti risalirono a cavallo e se ne tornarono ad Alma, ma non Tristan: egli continuuava a cercare, a chiedere a paggi, ancelle, cavalieri o semplici passanti, nemmeno Arcturus, il vecchio re guerriero, pote' aiutarlo, infine, abbattuto e stanco si sedette sulle scale di fronte alla soloda porta a riposare. Proprio quando era sul punto di rinunciare alla cerca senti' una voce squillante e allegra apostrofarlo da dietro: "Maestro, cosa fate li' seduto? avete gia rinunciato a tutto? E' dunque questo lo spirito dei cavalieri del Tuono?" Punto nel vivo l'eroe si giro', trovandosi di fronte la giovane lady Daphne, una paladina a cui egli aveva accettato di fare da mentore, avendo avvertito in lei qualcosa di misterioso e affascinante che mai aveva trovato in nessuno dei suoi allievi, quasi come se fosse giunta da un altro mondo per combattere chissa' quale oscuro male. Intenerito dall'allegria della voce della Paladina il gioovane maestro arruffo' i lunghi capelli viola della nuova arrivata con un gesto benevolo, per poi ricomporsi e inchinarsi per baciarle galantemente la mano. "No Lady Daphne, ancora non ho rinunciato, ma temo ormai di essere a un punto morto" "Lord TRistan, mi deludete" Rispose la bella mezz'elfa (ebbene si', sua madre era un'elfa marina a quanto pare): "Abbiate fede e vedrete che gli Dei vi saranno propizi" Lord Tristan, rinfrancato nel cuore e nell'animo, si ritiro' dunque in preghiera davanti al sacro Altare della Spada, stringendo nel pugno l'antico medaglione che gli permetteva di fregiarsi del titolo di Campione della Dea Silvara, la dolce Dama dai Capelli d'Argento. L'eroe prego' per 2 giorni e due notti, riscaldato dal calore che una ciocca di argentei capelli contenuta nel medaglione gli infondeva, e infine la dea rispose all'appello, manifestandosi in tutta la sua splendente bellezza. "Salve Tristan, mio protetto, il tuo cuore e' forte come il tuo braccio, e so che hai bisogno di me, ti aiutero'." Il Cavaliere, inginocchiatosi e chinata la testa alla vista della lucente figura ringrazio' con umilta' e lascio' che la dea continuasse: "la chiave che cerchi e' in possesso del Comandante dei cavalieri, Lord Gunthar, egli l'ha dimenticato, ma essa e' riposta nelle sue stanze" Parti' cosi' il giovane maestro alla volta dell'ufficio del comandante, dove l'anziano Lord Gunthar stava sbrigando le ultime pratiche, il generale, dopo un'iniziale riluttanza, accetto', anche grazie alle gentili insistenze della dea, di consegnare la pesante chiave di ferro. Libero finalmente di entrare nelle catacombe Lord Tristan avanzo' sicuro sulle scale, e apri' l'antica porta, con il Sigillo della Rosa ne apri' una seconda e finalmente si trovo' nella sala piu' sacra, dove gli antichi cavalieri riposavano nel sonno eterno della pace. Il Maestro del Tuono si inginocchio' ed elevo' una tacita preghiera prima di proseguire; i suoi passi dalla fiera cadenza marziale riecheggiavano sul pavimento di marmo e gli spiriti dei cavalieri defunti in battaglia sembravano avvolgerlo in un tenero e caldo abbraccio, Una voce riecheggio' nella mente del cavaliere: "Fuggano gli impuri, mi sfidino i valorosi!!! Daro' loro la mia benedizione e la grande lancia dei draghi!!!" Inghiottendo un po' di saliva che gli ostruiva la gola, e facendo segno alla giovane Daphne di aspettare, varco' la soglia dell'ultima e piu' sacra sala, la tomba di di Sturm. All'improvviso dall sarcofago di granito si propago' una plumbea ma calda luce, nel cuore del cavaliere si diffuse una grande sensazione di pace, come se galleggiasse nell'infinito mare dela storia: un fulgido spirito gli apparve dinnanzi, coperto da una bianca armatura con l'amblema della rosa, la figura fiera, il volto pallido incorniciato dai fluenti capelli e i lunghi baffi. "Solo chi si mostra valente cavaliere potra' impossessarsi della DragonLance, solo con la mia benedizione si aprira' la possente mano di Sturm." Non c'era bisogno di ulteriori parole, la Sacra Spada della Rosa gia rifulgeva nella mano di Tristan in un cavalleresco saluto, subito ricambiato dall'antico spirito che impugnava un possente martello d'argento. Il clangore dell'acciaio contro l'acciaio fu terribile e violento, ma nessuna scorrettezza ci fu nel duello, solo la grazia della danza delle armi che colpivano e si ritraevano in un rituale che sembrava infinito. Lo spirito possedeva una forza terribile, e ancor piu' potente era la sua magia, che colpiva senza pieta' il corpo del paladino, che dopo ben piu' di uno scontro fu sul punto di essere sconfitto, una preghiera di commiato alla dolce Silvara sulle labbra. La dea, che non aveva abbandonato il suo campione, non pote' restare indifferente e uso' le sue immense capacita' taumaturgiche per ridare vita e viglore al suo protetto. Alla fine fu il terribile spirito a cedere e benevolmente avvolse il giovane ferito con la sua aura di pace e di sernita'. "Hai combattuto bene mio giovane cavaliere, il tuo braccio e' forte e il tuo cuore e' puro" rivolse poi un inchino e un complice sorriso a Silvara "Anche se non hai fatto proprio tutto da solo, mi hai comunque dimostrato il tuo valore e hai la mia benedizione." Detto cio' l'antico spirito pose nella mani del giovane un medaglione di Platino con inciso il simbolo della rosa, e cosi' com'era apparso, spari'. Mormorando una preghiera antica quanto l'Ordine del Tuono Lord Tristan si avvicino' al sarcofago, dentro di esso il corpo del Cavaliere era composto in una calma quasi innaturale, solo la mano destra stringeva con forza incredibile una stupenda lancia costruita con il platino piu' puro, la legendaria Dragonlance dono degli dei. Il Giovane Maestro del tuono, stringendo nella mano il medaglion donatogli da Huma lo pose sulla mano dell'eroe defunto e come per incanto essa si apri' liberando dalla stretta l'antica lancia e poi rilassandosi nell'eterno sonno che finalmente l'attendeva. Portando l'antica e sacra lancia Lord Tristan usci' dalla tomba, accompagnato da Lady daphne che lo seguiva da presso esultante, e dalla presenza di lady Silvara, nascosta tra le ombre della sera dal suo velo di stelle; Molti draghi del male egli sconfisse ma questa, caro lettore, e' un altra storia.